Il Calendario Pirelli nasce come progetto di Pirelli UK Ltd. Alla ricerca di una strategia di marketing per superare la concorrenza domestica, è infatti la consociata inglese del gruppo che nel 1964 decide di dare vita a un progetto all’epoca del tutto innovativo affidandone la realizzazione a Robert Freeman, ritrattista dei Beatles. Vede così la luce un prodotto editoriale che si pone oltre il campo della moda e del glamour per valenza artistica ed esclusività. Da allora “The Cal”TM scandisce il tempo offrendo una lettura del costume attraverso lo sguardo dei più famosi fotografi. Dal 1964 a oggi 2021 sono state pubblicate 48 edizioni del Calendario Pirelli, realizzate da 37 fotografi: l’ultimo è Bryan Adams per l’edizione 2022, anno che celebra anche i 150 anni dell’azienda.
Il decennio dal 1964 al ’74
I primi anni di “The Cal”TM sono quelli del crescente successo dei Beatles, della musica rock, della minigonna, ma anche della contestazione giovanile e della mobilitazione pacifista contro la guerra nel Vietnam. Il Calendario si emancipa dalla iniziale vocazione di corporate gadget per i principali clienti e diventa un oggetto esclusivo destinato a pochi beneficiari. Le modelle sono per lo più giovani esordienti, fotografate su spiaggie esotiche e scenari naturali. Nel 1968 Harri Peccinotti s’ispira alle poesie di Elizabeth Barret Browning, Allen Ginsberg, Ronsard; l’anno successivo lo stesso fotografo sostituisce le modelle in posa con scatti “rubati” sulle spiagge della California; nel 1972 il Calendario viene scattato per la prima volta da una donna, Sarah Moon, che infrange alcuni tabù del suo tempo. Lo stop alle pubblicazioni, nel 1974, suscita sui media un clamore maggiore dell’esordio, segno del crescente successo del Calendario, che continuò a vivere nel decennio seguente in una serie di volumi, tra cui quello del ‘75 per i suoi dieci anni con prefazione di David Niven.
Il decennio dall’84 al ‘94
Nel 1984 il Calendario torna a essere pubblicato. Sulle spiagge delle Bahamas, accanto alle modelle fotografate da Uwe Ommer, compare un’impronta appena accennata del battistrada del P6, l’ultimo nato in casa Pirelli. Nel 1987 Terence Donovan crea il primo Calendario interamente dedicato a modelle black: tra le protagoniste, una Naomi Campbell appena sedicenne. L’anno dopo, nel 1988, Barry Lategan inserisce per la prima volta un protagonista maschile. Nel 1990 Arthur Elgort realizza il primo Calendario Pirelli tutto in bianco e nero, dedicato alle Olimpiadi e alla regista Leni Riefenstahl.
Dal 1994 al nuovo secolo
Nel 1993, ancora una volta allo scadere del decennio e dopo il cambio di direzione al vertice del gruppo, avviene una svolta importante. La comunicazione Pirelli si impone a livello internazionale con campagne pubblicitarie di grande successo (famosa quella del velocista Carl Lewis con scarpette rosse e tacchi a spillo di Annie Leibowitz) e il Calendario diventa uno degli strumenti per comunicare una rinnovata immagine. La sua direzione artistica si trasferisce nel quartier generale milanese e viene abbandonato ogni riferimento ai pneumatici.
Herb Ritts inaugura nel 1994 la nuova stagione di “The Cal”TM con una parata di top model (Cindy Crawford, Helena Christensen, Kate Moss e Karen Alexander) in “A Homage to Women”. Da lì in poi il talento creativo dei fotografi e il fascino delle modelle diventano, ancor di più, le chiavi del successo del Calendario. Tra le protagoniste più glamour delle ultime edizioni del secolo figurano: Christie Turlington e (di nuovo) Naomi Campbell nel 1995 (foto di Richard Avedon); Carré Otis, Eva Herzigova e Nastassja Kinsky nel 1996 (foto di Peter Lindbergh); Inés Sastre e Monica Bellucci (prima modella italiana) nel 1997.
Nel 1998 Bruce Weber dedica anche alcuni scatti a star maschili del cinema e della canzone come Robert Mitchum, John Malkovich, Kris Kristofferson, B.B.King e Bono; Alek Wek e Laetitia Casta sono le donne simbolo del 1999 di Herb Ritts e del 2000 di Annie Leibovitz.
Gli anni Duemila
Il ventunesimo secolo si apre con un Calendario Pirelli realizzato a Napoli da Mario Testino con Gisèle Bunchen e Frankie Ryder tra le protagoniste. Nell’edizione 2002, scattato da Peter Lindbergh e ispirato al cinema, compaiono attrici e due “nipoti famose” come Lauren Bush e Kiera Chaplin. Il cast del 2003, ancora di Bruce Weber, include ben tre presenze italiane (Mariacarla Boscono, Eva Riccobono e Valentina Stilla) a fianco di top model come Sophie Dahl, Heidi Klum, Karolina Kurkova e Natalia Vodianova e di nuovo personaggi maschili del mondo del cinema e dello sport (Alessandro Gassman, Stephane Ferrara, Richie La Montagne). Il 2004 si concentra sui sogni e i desideri di donne celebri e si affida alla creatività tecnologica di Nick Knight. Il 2005 è di Patrick Demarchelier, che nel suo “O espirito do Brazil” ritrae modelle affermate come Naomi Campbell e giovani esordienti come Adriana Lima sulle spiagge di Ipanema e Copacabana. Il 2006 è realizzato dal duo anglo-turco Mert e Marcus, nella cornice anni ’60 della Costa Azzurra con interpreti come Jennifer Lopez, Kate Moss e Gisele Bundchen. Nel 2007 5 tra star di Hollywood - Sophia Loren, Penelope Cruz, Hilary Swank, Naomi Watts e un’emergente Lou Doillon - vengono fotografate dal duo olandese Ines e Vinoodh Matadin in California. Il 2008 è nuovamente di Patrick Demarchelier e viene scattato per la prima volta in Asia, con un cast che è un mix tra Occidente e Oriente e protagoniste come l’attrice cinese Maggie Cheung e la top Doutzen Kroes. Nel 2009 è la volta del Botswana, dove Peter Beard, artista poliedrico e grande conoscitore dell’Africa, ritrae modelle come Daria Werbowy, Lara Stone e Mariacarla Boscono. L’edizione 2010 è affidata a Terry Richardson che con il suo stile provocatorio e trasgressivo ritrae ragazze provocanti e scanzonate come Miranda Kerr, Lily Cole, Rosie Huntington e Ana Beatriz. Il 2011 è firmato dal genio di Karl Lagerfeld che nel suo studio parigino scatta “Mythology”, calendario che rispecchia la sua passione per le leggende e la mitologia con un mix di interpreti maschili e femminili. Nel 2012 Mario Sorrenti dà vita in Corsica a “Swoon”, con Milla Jovovich, Kate Moss, Isabeli Fontana. E’ Steve McCurry, tra i più famosi fotoreporter mondiali, a raccontare nel Calendario 2013 il Brasile con protagoniste accomunate dall’impegno a sostegno di ONG, Fondazioni e progetti umanitari, come Sonia Braga, Marisa Monte e Adriana Lima. Nel 2014, per i 50 anni del Calendario, vengono pubblicate le foto scattate da Helmut Newton nel 1985 e per varie ragioni mai utilizzate prima. Dall’anno successivo, il 2015, il Calendario prende ancora una nuova via proponendo nuovi temi della contemporaneità. A cominciare da Steven Meisel che ritrae icone pubblicitarie, eroine del cinema e la trasgressività della moda introducendo un tema di estrema attualità, quello delle modelle “curvy” (Candice Huffine) e aprendo di fatto una nuova stagione per l’estetica del Calendario. Il passo successivo lo compie Annie Leibovitz che nel 2016 ritrae 13 donne di successo nei più svariati campi: da Serena Williams a Patti Smith, da Yoko Ono a Fran Lebowitz. Ma anche, fra le altre, la presidente emerita del Moma, Agnes Gund, la blogger Tavi Gevinson e la presidente del fondo di investimento Ariel Investment, Mellody Hobson. Nel 2017 Peter Lindbergh - unico fotografo che realizza il Calendario per ben tre volte (suoi anche il 1996 e il 2002) - ritrae una bellezza più vera e capace di emozionare rispetto alla perfezione proposta dai media. Da qui il titolo “Emotional”, scattato con 14 attrici tra cui Nicole Kidman, Peneloper Cruz e Uma Thurman. Nel 2018 Tim Walker rappresenta una versione black di “Alice nel paese delle Meraviglie” con un cast di 18 personalità tra cui Naomi Campbell, Whoopi Goldberg, Sean “Diddy” Combs, Ru Paul e la modella Duckie Thot come interprete di Alice. Le aspirazioni delle donne tornano nel 2019, con “Dreaming”, in cui Albert Watson rappresenta, attraverso quattro piccoli film per immagini, storie di donne impegnate nei propri obiettivi: Gigi Hadid, Misty Copeland, Julia Gardner e Laetitia Casta con Sergei Pollunin, Alexander Wang e Calvin Royal. Il Calendario 2020 propone la poliedricità della figura femminile: Paolo Roversi con “Looking for Juliet” rivisita la tragedia shakespeariana esplorando la complessità dell’universo femminile con la ricerca della “Giulietta” presente in ogni donna. Il Calendario Pirelli 2021 non è stato pubblicato a fronte della pandemia di Covid- 19 e torna nel 2022 con gli scatti di “On The Road” di Bryan Adams.